Ago23

Il Canto di Ferragosto...

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Il Canto di Ferragosto

Se Charles Dickens fosse vissuto a Cagliari in questo periodo …sigundu mei…avrebbe scritto “Il canto di Ferragosto” e il protagonista principale non sarebbe stato unu becciu asuriu di nome Ebenezer Scrooge ma il presidente del Cagliari Massimo Cellino. Immaginatevi la storia….siamo alla vigilia di Ferragosto, nella sede del Cagliari Calcio regna il silenzio stampa, si è appena conclusa la conferenza dove la società non potendo parlare fa capire a gesti che  l’allenatore Donadoni ….è stato bogau a son’e corru…lui silenzioso ringrazia e facendo il gesto dell’ombrello augura alla dirigenza ogni bene.

Il Presidente, dopo un abbondante cena a base di cozze e arselle pescate nel golfo di Napoli, dono dell’amico De Laurentis, decide de si corcai e durante il sonno, in preda agli incubi, viene visitato da tre spiriti. 

Il primo ad apparire, sulle note del brano "Voodo Child", è lo spirito del passato…Jimi Hendrix….che chitarra al collo du castiara e di narara: "oh Massimo, ma io di grano mi sono mai occupato? "  No!!  "Oh Massimo, ma io il presidente di una squadra di calcio d’appu mai fattu?" No!! E inza fa na cosa tui non sonisti prusu!! Il secondo spirito, quello del presente, entra avvolto da una luce celestiale è Sant’Elia… cappelli lunghi raccolti in un elastico slabbrato, tunica celeste smanicata, sul bicipite destro un tatuaggio con scritto Matteoli arrodugò e Zola for sempre….in quello sinistro Gigiriva 69/70… con aria bellicosa si avvicina, spegne la sigaretta e incomincia a inveire: " …o bellisceddu ma itta sesi scherzandi? Tui  tindi bolisi andai de dommu mia? Ti ho accolto chi non sciiasta nemmancu itta fiara uno stadio di calcio…ti ho fatto arrivare in semifinale in coppa Uefa, ti ho permesso di montare le gradinate di tubi innocenti chi pariara chi doppiara passai sant’Efisi e immoi tindi bolisi andai ad Elmas? Mi bolisi mollai diaicci? "  Non ci sono problemi vai tranquillo…. sei  scaramantico? E inzà ti ghettu unu frastimu chi ci deppis calai in serie D e il derby du faisi con il progetto Sant’Elia...una mia nuova creazione. Il presidente  si agitava in preda agli incubi…il letto era circondato da cugurre che urlavano nè..nè..nè… quando in suo aiuto arrivò un candeliere con le sembianze di Ivan Paone, la voce di Bruno Corda e la pancia di Vittorio Sanna, era il terzo spirito, lo prese per mano e lo accompagnò nel viaggio più doloroso quello del futuro…. sorvolarono la Karalis Arena perché essendo in mezzo alla pista dell’aeroporto nessuno poteva entrare, i pochi abbonati vedevano le poche azioni volando avanti e indietro su una tratta low cost…in panchina un disperato Ficcadenti incitava i suoi a vincere giocando bene, ma puntualmente perdevano giocando male…il capocannoniere del campionato fu David Suazo e il Cagliari retrocesse. Il presidente urlò e si risveglio in un bagno di sudore…capì che era stato un sogno e sorridendo per lo scampato pericolo decise che da quel momento la sua vita sarebbe cambiata. Regalò la sua chitarra ai poveri, ristrutturò a sue spese  lo stadio sant’Elia e lo circondò di statue raffiguranti il santo profeta, riassunse tutti gli allenatori esonerati e fece costruire un enorme panchina da dove avrebbero potuto dare indicazioni alla squadra che vinceva tutte le domeniche nonostante  i giocatori accabanta sempri a dolor’e conca. Da quel momento in poi il Cagliari vinse il campionato, la coppa Italia, la coppa Uefa e anche la Champions League….e fu proprio mentre il presidente della UEFA Michel Platini gli consegnava l’ambito premio che il presidente Cellino si svegliò…si perché anche questo era un sogno.  Scese dal letto e pensando alla coppa fece gli scongiuri, si affaccio alla finestra e vide che il vecchio stadio era ancora il vecchio stadio, si vestì, fece colazione, non trovando uno stuzzicadenti si arrabbiò ed esonerò Ficcadenti, accarezzò il plastico del nuovo stadio, prese la sua Fender Stratocaster e nonostante fosse il 15 di Agosto andò a suonare..

Max

Posted in Blog Agosto 2011

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